La psiconutrizione è la scienza che studia il rapporto tra la psiche e cibo che non tiene conto solo del rapporto che l’individuo ha con il cibo, ma vengono anche studiati gli schemi emotivi che inducono a cercare il cibo e per cui questo diventa strumento per trovare sollievo dal malessere emotivo.
Avrai anche tu sperimentato la “fame emotiva”: per noia o per tristezza, senso di solitudine, insoddisfazione hai aperto una scatola di biscotti mangiandone qualcuno, oppure avrai preso dal frigo al volo un alimento per reprimere quella sensazione spiacevole.
Oppure ti è capitato di sperimentare un’abbuffata, ingerendo una elevata quantità di cibo con la sensazione di perdita di controllo. Mangiamo, quindi, presi dall'onda emotiva, oppure non mangiamo quando ci imponiamo rigide regole mentali per cui dobbiamo evitare a tutti i costi quel cibo. In entrambe le situazioni il risultato non cambia: Il cibo diventa fonte di stress, di sofferenza, qualcosa a cui pensi spesso, non vivendo un rapporto sereno con esso e privandoti di vivere anche momenti di convivialità in serenità.
Alla luce di quanto detto intraprendere o riprendere un percorso dietetico, alimentare non può riguardare solo l’aspetto nutrizionale, di cosa mangiare e quanto mangiare, ma deve necessariamente essere un percorso psicologico. In un percorso di dimagrimento o mantenimento del peso corporeo entrano in gioco aspetti emotivi e cognitivi che non possono essere ignorati per la buona riuscita del percorso stesso.
D’altra parte, lo scopo della psiconutrizione è quello di modificare gli stili alimentari al fine di migliorare la qualità di vita della persona.
Ti è mai successo di sperimentare difficoltà nel mantenimento di una dieta?
Hai mai provato una sensazione di disagio dopo aver mangiato sull'onda dell'emotività?
Possiamo parlarne insieme. Scrivimi nei commenti o contattami.
A presto.
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